sabato 28 marzo 2009

Capitolo CXX: Sognando California


Come potevo non intitolare questo post se non con la canzone dei Mamas and Papas, rifatta in Italia dai mitici Dik Dik (paroliere Mogol...o meglio traduttore).
La prima volta in California per me è stata San Diego, all'estremo sud dello Stato, quasi al confine con il Messico (Tijuana).
San Diego è una città di mare e se dovessi citare una città italiana di paragone direi Rimini, senza ombra di dubbio. San Diego è una della mete preferite per lo spring break, la settimana di vacanza del college a fine Marzo. San Diego è famosa per la sua lunga Pacific beach, lunghissima spiaggia sull'oceano Pacifico, acqua bassa per molti metri dalla riva e per le onde perfette per i surfisti.
Che gli americani siano a volte un poco pacchiani nelle scelte stilistiche è risaputo, ma è anche vero che quando c'è da creare un posto di vacanza sanno come farlo. Piccole casette ad un piano sulla spiaggia, con la sabbia che letteralmente arriva al patio del piano terra, con sedie rivolte verso il tramonto, carbonella per il BBQ sempre pronta...etc etc. Questo per kilometri e kilometri....di spiaggia. E non è l'unica spiaggia in città.
Il clima che ho trovato era mite, sui 23 gradi e ventilato con una bel venticello la sera. Il downtown, centro città, non mi ha fatto impazzire. Nuovissimo con palazzi con anche meno di vent'anni e una zone turistico/divertimenti serali. Tantissimi ristoranti messicani come ci si può immaginare, tanti italiani, giapponesi ed indiani. Un centro congressi da più di 25000 posti permette a questa zona di prosperare e mantenere un livello molto alto.
Tanti tanti homeless e gente per la strada. Giovani, vecchi, americani e non aspettano qualche moneta per sopravvivere. Il numero aumenta pare, segno della recessione.
Non vorrei che con questa ultimo paragrafo si fraintenda la mia impressione per la città che è sicuramente positiva....vorrei proprio ritornarci e portarci magari Fra e la Teresa per un bagno nell'oceano.
Chi avesse idee di viaggi chieda pure che do indirizzi ;)

Lele

lunedì 23 marzo 2009

Capitolo CXIX: Girovagando per il Stati Uniti.


Cari miei....qui noi non si sta mica fermi. In questo momento vi scrivo da una camera di hotel di San Diego, dove mi trovo per una conferenza che inizia domani. Ma il post su San Diego lo dovrete attendere qualche giorno (Fabrizio....urgono consigli per dove andare a gironzolare) ...almeno fino alla fine della conferenza.
Invece vi parlerò di Washington che abbiamo visitato lo scorso weekend. Dopo aver realizzato che ci vogliono solo 4 ore di macchina da Pittsburgh abbiamo deciso di fare un weekend rilassante nella capitale. Teresa si è comportata benissimo nel viaggio in macchina e durante i due giorni di visita(vedi foto allegata) e ci mancava poco che non andasse in visita da Obama !!
Washington mi ha colpito positivamente, molto positivamente. La zona monumentale è affascinante con numerosi scorci di fame mondiale e che avete sicuramente gia visto in molti telegiornali e film (la casa bianca, il campidoglio, il Lincon Memorial, il lungo mall che non è altro che un prato lunghissimo e stretto).... e mi ha fatto piacere vederli.
Dal momento che Sabato ha anche piovuto ci siamo buttati in due musei dei numerosi presenti in città: il museo della cultura Indiana e del cielo e dello spazio.
Premesso che gli americani sono delle belle facce toste nell'aver prima sterminato e decimato migliaia di indiani nella corsa all'espansione e poi fatto loro un museo...detto questo dicevo, il museo è veramente ben fatto con moltissimo materiale, storia e oggetti che varrebbe la pena scoprire in ore di visita.
Il museo dello spazio è invece uno spettacolo all'americana: ci sono pezzi dell'apollo 7, il modulo atterrato sulla luna, interi aerei dall'inizio del ventesimo secolo ad oggi, simulatori .....tutto a mo di show. Devo dire stupendo. E soprattutto, come tutti i musei della città, completamente gratuito.
Ma Washington non è soltanto zona monumentale ma anche zone molto vive, come Dupont Circle e Georgetown, piene di negozi, ristoranti, locali ...senza essere esageratamente altolocata come NewYork ma neanche un poco "provinciale" come Pittsburgh. un bel compromesso.
Che dire....vi ho convinto a fare un giro ?
Adesso signori me ne vado a nanna che qui sono le 10.00, a Pittsburgh sono le 12pm ed io mi sono svegliato alle 5.00 am ....praticamente sono uno straccio.
Ciaooooooooooo

mercoledì 11 marzo 2009

Capitolo CXVIII: Teresa, piccola gourmet



La piccola Teresa, che ormai tanto piccola non è mica più, sta lasciando gradualmente il latte di Fra per passare ai cibi solidi. Chi ha a che fare, o ha avuto a che fare di recente, con bimbi piccoli, molto piccoli, sa bene che il passaggio alle pappette è un misto tra orgoglio di genitore, divertimento per il cibo sparso ovunque, graduale distacco dalla tetta e scervellamento collettivo per capire cosa dare da mangiare al piccolo urlante che vuole avere qualcosa....e averlo in fretta.
Come ho detto è un divertimento unico vedere le facce della Teresa ai nuovi gusti, la sua innata fame profonda che richiede un cucchiaino in più, il cibo su faccia, vestititi, bavaglino (in inglese bib), maglietta del papà e della mamma che passava lì per caso, e per terra.
Abbiamo imparato leggendo in giro publicazioni scientifiche ed altro, che Teresa può mangiare pian piano quasi tutto: si deve evitare miele, burro di arachidi (e chi lo vuole) e cibi troppo complessi...ma per il resto un alimento alla volta può essere introdotto, ovviamente ben frullato.
E così che la nostra si sta facendo un palato niente male: questa sera ad esempio si è strafogata con un piatto di passato di verdura con broccoli, porri e patate con un dessert, sempre in forma di puree, di more e banana. Nel suo menu' settimanale abbiamo anche pesce, sempre con patate e zucchine, manzo bello magro, residuo di un bollito cucinato da Fra (da far resuscitare i morti), e tanto altro. La nostra stranamente va matta di prosciutto cotto e piselli ....che strano.
La banana l'adora ma anche l'arancia, malcapitato una sera vicino alla sua bocca, non la lascia indifferente ..anzi.
In molti penseranno che potremmo comprare le pappe pronte: in realtà non è una fatica enorme far bollire un po' di roba ogni tanto, passarla al pimer e poi metterla in frigo negli appositi contenitori mini che Fra ha trovato su internet...e oltretutto siamo sicuri che non ci sia altro dentro.
A sì....dimenticavo le ultime entrate: lenticchie e peperoni e cavolfiore e formaggio grattuggiato ...
Che dite la stiamo educando bene ???

mercoledì 4 marzo 2009

Capitolo CXVII: Il Toastmaster club

Cari miei ecco a voi un'altra chicca fresca fresca dal mondo dei club Statunitensi.
Come avevo gia avuto modo di dirvi nel post relativo al ECP (Explorer Club Pittsburgh), il concetto aggregativo del club è molto forte in America.
Ecco, dovete sapere che in questo periodo sono alla ricerca di tecniche, siti internet, libri che mi aiutino a migliorare la comunicazione orale, scritta in ambito lavorativo: il mio vocabolario è diventato ampio ma devi saperlo usare con la giusta intonazione, al momento giusto per non sembrare troppo formale quando parli in laboratorio e non sembrare uno scaricatore di porto quando scrivi ad un professorone.
Bene, durante questa ricerca mi imbatto in questo sito che mi incuriosisce: il club toastmaster. Allora per chi non lo sapesse il toast è il brindisi e chi chiama il brindisi è solito dire due parole (vedi matrimoni, consegna di premi etc etc). Quindi diventare un toastmaster significa diventare un maestro nel fare discorsi pre-brindisi. Detto così sembra una cazzata ma il concetto è più ampio.
L'idea è allenare la propria arte oratoria di fronte ad una platea: senza tentennamenti, senza troppe ripetizioni, senza mmm e omm, senza sforare di 20 minuti quando il tempo a disposizione è di 5 minuti ma senza essere poveri di parole, ma anzi passando da concetti profondi a battute per strappare un sorriso. Sono sempre stato convinto che anche presentazioni scientifiche aumentino di valore con qualcuno che le sappia presentare senza farti addormentare alla terza slide.
Dopo questo lungo preambolo necessario per farvi capire il concetto giungo al dunque: dove lavoro esiste un gruppo toastmaster che si riunisce due volte al mese durante la pausa pranzo. Non l'ho mai saputo, dal momento che la mail era tra le molte "simil spam" che arrivano ogni giorno a lavoro. L'ho scoperto per caso.....il fato.
Fatto sta che oggi mi sono presentato al meeting come ospite osservante e mi sono gustato lo spettacolo di dieci persone che parlavano per due minuti a testa su un argomento estratto a sorte, spesso argomenti o citazioni famose che non conoscevano affatto. Devo ammettere che se esiste un arte oratoria alcuni di loro ne sono in possesso....è stato affascinante. Alla fine un giudice ricapitolava i  tempi di ognuno, chi avesse usato troppe ripetizioni e chi avesse esitato.
Che dite .....mi iscrivo ?

P.S. Comunicazione di servizio: Luca cerco di beccarti online domani pomeriggio ora di Pittsburgh