sabato 28 aprile 2007

Capitolo XXV: Chiara's farewell


Stavo pensando ad un farewell, penso di averne vissuti molto pochi finora. Farewell significa addio, adios "Buon viaggio hermano querido e buon cammino ovunque tu vada, forse un giorno potremmo incontrarci di nuovo lungo la strada". Non vuol dire addio del tutto ma semplicemente che finisce un pezzo di vita con una persona amica perchè si parte lontani.

Con Chiara è un farewell vero e proprio: lei torna a Roma a vivere, a finire un dottorato ed inizia una vita di coppia. E' stata una della prime persone incontrate a Pittsburgh e con la quale fare gruppo (insieme a Chad, John e qualche altro scalmanato amico del dipartimento di filosofia della scienza...Chad e John in foto con Chiara). E' stata una amica discreta nel senso che ci si vede quando si riesce ma un amica nel senso vero con la qual si discute, si va a sciare, e ci si confronta della politica italiana e non solo visto il cognome, Preti.

Sicuramente rimarremo in contatto ma il Farewell qui entra in gioco: le tempistiche saranno diverse, le vite saranno diverse, le città diverse. Finisce in pratica un periodo di vita anche se di solo qualche mese...i ricordi rimangono e l'affetto anche, e la bellezza di avere incontrato nel cammino un altra persona amica.

Detto questo oggi la festa è andata alla grande: palloncini, musica, tanto cibo e birra (la mia pizza è andata a gonfie vele grazie ai consigli di voi sapete chi) tante persone e tante risate ... un bel Farewell che si rispetti insomma !! E poi scambio di doni per liberare la camera di Chiara di quello che non si riporta in Italia.

Grazie

Lele

I was wondering about a farewell party…I don’t know how many real farewell party I lived in the past. Farewell means adios, addio “"Buon viaggio hermano querido e buon cammino ovunque tu vada, forse un giorno potremmo incontrarci di nuovo lungo la strada".(Here no translation please…) It doesn’t mean not to see a person anymore but a part of life together a person ends.

With Chiara is real farewell: she comes back in Italy, Rome, to live, to close a PhD and to start a stable relationship. She has been one of the first person met a Pittsburgh and with who start to build a group (with Chad, her landlord, John, and other nice guys at the Pitt, department of Science Philosophy...Chad and John in the photo). She is a nice friend, someone to meet when u are free, to argue with, to go to sky, to laugh together and to speak about politics.

Of course we will keep in contact in the future but the farewell is real: the schedale time will be differents, differnt lifes, different cities. A piece of life now ends even if very short ...memories and feeling will remain and the wonderfull stuff to have another friend on the way.

BTW, the party was really good with ballons, music, a bunch of food and beer (my pizza was not so bad, thanks to u know who ) a lot of nice cool people and a lot of fun...actually a real farewell !! E then we destroied Chiara’s room in order to help her not to exceed the maximum weight for the flight !!

Thank u Preti





venerdì 27 aprile 2007

Capitolo XXIV: i miei colleghi. (prima parte)


Ciao ragazzi. Sono seduto nell’ufficio aspettando che mi ridiano la macchina aggiustata. Tranquilli niente trapianto a cuore aperto per la mitica Elantra (o Elanccctra come dicono loro): soltanto una piccola crepa nell’asse ruote che fortunatamente ho scoperto prima della fine del mese di garanzia globale fornitomi dal dealer…..e mo paga lui per la riparazione.

Ieri mi sono sparato 18 ore di lavoro continuo in miniera ed oggi è “off” cioè godimento del venerdì allo stato puro e pregusto del weekend.

Avendo passato così tante ore insieme ai miei colleghi ieri (stavo per scrivere yesterday ve lo assicuro) mi ha fatto venire in mente che vi avevo promesso di parlare di loro e del variegato mondo di personalità che abbiamo.

Siamo un gruppo di ricerca composto da una decina di persone, che si suddividono o intrecciano su 3-4 grossi progetti. Tutti i progetti fanno riferimento ad un miniera ormai non più in uso vicino a Morgantown WV. In questa miniera vi è una zona adibita a laboratorio con un grosso motore diesel in funzione e parecchie apparecchiature per monitorare le emissioni e testare vari sistemi di trattamento dei gas esausti.

Il gruppo di ricerca fa capo a Ed, americano alto dinocolato con i capelli ormai bianchi completi e sempre elegante che ti dice in corridoio “Ehi Sam, how u doing ?” anche se mi chiamo Emanuele: è il manager politico del gruppo, con 30 anni di servizio; si occupa di rappresentarci con il direttore del centro di ricerca, di andare a reclamare i fondi per il “diesel team” e manda sempre email-spam con barzellette. Deve essere ing minerario ma non si occupa nello specifico delle questioni tecniche se non quando dobbiamo andare a presentare a qualche congresso…

Il vero responsabile dei fondi è invece Bob, altro americano ma meno spaccone: è la persona che ti fa sedere ad una poltrona del suo ufficio mentre gestisce i soldi dei vari progetti a seconda di come le persone gli chiedono di spendere. E’ un fisico quindi ne sa anche a livello scientifico e spesso alcune questioni tecniche finiscono nel suo ufficio quando deve fare da Salomone. E’ un tranquillo e pacifico, un equilibrato a volte un po’ succube di personalità forti sotto citate. Sia Ed che Bob in miniera non vengono mai ma sanno esattamente sempre chi ci va e per quale motivo.

Poi abbiamo le due menti scientifiche del gruppo che spesso sono in accordo e si avanza in modo esponenziale, a volte sono in aperto conflitto e si fatica a trovare un bandolo della matassa a meno che qualcuno più giovane (indovinate…) si schieri: sono Alex e George.

Alex arriva da Saraievo ma è ormai cittadino americano da parecchi anni ed ha finito dottorato all’università della Minnesota (per chi è del mestiere..dovrebbe sapere con chi): è il super esperto sulle nanoparticelle, l’ingegnere alla Solaro che sa fare tutto e lo vuole fatto ieri pomeriggio. E’ veramente instancabile nel lavoro, preparatissimo a livello tecnico…gli manca solo una cosa: “ le ore “, sono soltanto 24 !!!

George invece è il “vecchio del gruppo”: sempre sul limite della pensione (ha gia 35 anni di anzianità): è un fisico, con origini tedesche, non un ingegnere, ed è l’esperto degli analizzatori e dei sistemi di analisi, sulle miniere, sui sistemi GPS; un tuttologo in pratica. Continua a domandarsi come mai capita quello, come mai otteniamo questi risultati, quale sarebbe la migliore strategia per effettuare le prove…..talmente desideroso di “cambiare” che ha settato la sua tastiera del portatile in modo migliore per lui. Immaginate quando la usa un altro.

Poi abbiamo Jon Hummer, che è l’esperto del motore e del dyno e di tutto quello che si fa con chiavi inglesi, martelli, trapani e saldatrici: è un silenzioso con il sorriso dolce, alto alto con capelli lunghi e baffoni. Parla poco ma quando parla tutti lo stanno ad ascoltare. Il sistema motore-dinamometro e annessi (raffreddamento, presa dell’aria, alimentazione, sistema di scarico) è una sua creazione così come tutto il programma in visual basic per controllarlo: è un tecnico che a tutti piacerebbe rubare nel caso si cambiasse lavoro.

Larry è per antonomasia l’americano della vecchia generazione: per lui l’enerigia elettrica la regalano e quindi lascia sempre la luce accesa in ufficio e il passaggio riscaldamento-aria condizionata in macchina è un tuttuno: anche lui alto alto (sicuramente più di meno) e dinoccolato come fosse sceso da cavallo, indossa sempre la sua giacca nera stile Grease. Meno preparato di Jon Alex e George è un intrallazzone in tutte le cose, un politichese che nelle occasioni ufficiali fa comunque la sua figura.

Beh direi che mi sono dilungato gia abbastanza e la seconda parte di gruppo (i giovani) ve la racconto in una seconda puntata: posso dire soltanto che mi sento fiero di essere considerato una via di mezzo tra un giovane e un meno giovane. Qui l’età conta poco, conta la capacità di essere presente a lavoro e non succube (sempre e solo seduto alla propria scrivania): se ti interessi di cosa capita in generale nel progetto e nel team, cerchi di risolvere i problemi, ti sbatti per gestire anche “caratterialmente” il gruppo (e di personalità ce ne sono come vedete) allora non sei più un giovane.

See you !!!

Lele

P.S. in foto avete oltre al Cauda anche Larry e Jon (rispettivamente il secondo e il terzo dalla destra).

martedì 17 aprile 2007

Capitolo XXIII: Virginia Tech

Stavo cenando con insalata di spinacini, mortadella a tocchetti e gamberetti, ormai specialità, e pasta e ascoltando la mia radio preferita NPR che da praticamente solo jazz (www.npr.com) e pensavo: devo scrivere qualcosa o no ? Ovviamente l'argomento è l'uccisione di 32 studenti (molti di più i feriti) in un campus Universitario Statunitense. Evento non nuovo (bowling a colombine è un film che dovrebbero vedere in molti in ITalia) negli USA ma che lascia sempre shockati.

Prometto di lasciare solo qualche spunto di riflessione da chi vive negli States e ha conosciuto un poco la vita universitaria... poi ad ognuno le proprie conclusioni.

1) Le armi: sicuramente assurdo pensare che si possano comprare in alcuni luoghi in modo così veloce, ma se questa persona voleva uccidere non una ma un numero indefinito di persone (è stata una strage cieca) anche non avesse avuto le armi poteva fare diversamente (veleno??). Columbine è stato diverso.
2) Il costo per un anno di università si aggira a Pittsburgh sui 25000 $ ...qualcosa come 18000 €: impensabile per noi immaginare che il 98% degli studenti fanno dei loan, dei fidi, per pagare le tasse universitarie che poi faranno rientrare quando inizieranno a lavorare. Si spera. E quella non era Pittsburgh ma una grande università per ingegneri.
3) La concorrenza durante gli anni di università è pazzesca: se sei un vincente ci metti poco, ti danno un sacco di premi, ti pagano le tasse e finisci sul giornale della scuola ed il lavoro arriva in un attimo. Se sei uno normale o hai i soldi o muori.
4) L'appartenenza alle confraternite, alla grande famiglia universitaria è reale, radicata e in alcuni casi malata: per fare un esempio quasi tutti gli studenti oggi alla Virginia Tech invece che andare a casa ed "evitare il problema da codardi" testuali parole alla radio, sono rimasti uniti come una vera comunità e grande famiglia. Chi invece ha deciso di andare a casa come pensate sia visto da chi si è stretto attorno al caro Presidente volato apposta da Washington e che proclama che la difesa personale è un valore fondamentale (del tipo se tutti gli studenti avessero una pistola potevano ammazzarlo prima, nella speranza di avere una buona mira?? )
5) Un pensiero alle vittime, alle famiglie ovviamente
A voi

Lele

domenica 15 aprile 2007

Capitolo XXII: Chicago.....


Cari miei, è domenica sera di Aprile e sono di nuovo unico abitante della mia piccola bolgia. Fra è in viaggio verso l'Italia ed in questo momento avrà completato dopo parecchie ore la traversata Atlantica per giungere in quella culla di civiltà che è Parigi. Come potete immaginare molte sono le sensazioni che una persona può provare in questo momento: per chi non lo sapesse siamo stati 15 giorni insieme tra Pittsburgh e Chicago e abbiamo vissuto molto bene (molto bene) e separarsi nuovamente non è facile. We will see.
Ripensando ai nostri giorni, Chicago, sicuramente è stata una visita molto bella. Appena arrivi in Downtown ti sembra di essere nel film degli "Intoccabili" (....sei solo chiaccchiere e distintivo, chiacchiere e distintivo.. quanto ho sognato di scriverlo una volta nella vita !!!). I grattacieli sono imponenti ma anche antichi più di un secolo. La nostra guida personale nonchè padrona di casa, nonchè amica belga con parlata romana amica di Fra, nonchè in procinto di avere una bella bimba, nonchè laureta in storia dell'arte e passata all'architettura ci ha raccontato le motivazioni che hanno portato all'idea degli Skyscraper nel lontano 1860-1870 per la prima volta al mondo a Chicago (non a New York come qualcuno potrebbe pensare): un insieme di fattori quali innovazioni tecnologiche (gabbie metalliche) , un incendio appiccato pare da una mucca che stava per distruggere Chicago (http://en.wikipedia.org/wiki/Great_Chicago_Fire del 1871), una popolazione passata in dieci anni da 20k persone a 150k persone, un costo del terreno alle stelle ed una esposizione mondiale.Le cose non capitano a caso fortunatamente. E' stato molto interessante capire come i primi grattacieli siano stati costruiti anche in modo da evitare che la gente avesse paura a salire al 10 piano di un palazzo magari "poco sicuro".
Senza considerare l'aria da ganster che si respira tra quei palazzi ....Nitti vestito di bianco gira tra quei posti senza ombra di dubbio. E poi la El, ferrovia sospesa nel cuore o loop di Chicago come metropolitana dalla quale scendono Lucas e Carter (pieno di rifermenti sto post). Niente da dire Chigaco è da visitare di sicuro, nonostante il freddo, vento, neve abbia cercato di tenerci al chiuso. Abbiamo visitato anche qualche quartiere periferico e vi assicuro che l'integrazione razziale è ben lungi da essere completa: l'abbiamo fatto senza pericoli ma eravamo gli unici bianchi a camminare per andare nel campus dell'Università.
E poi Wrigley Field... un monumento del baseball con la sue siepi che per mancanza di tempo abbiamo visitato solo all'esterno. Senza dimenticare una serata ad ascoltare il blues nella città che per prima ne ha visto la nascita effettiva (su sta cosa voglio un attimo studiare...per me il blues è dei neri dell'Alabama...studio e vi dico). E per ultima l'ultimo miglio della Route66, strada conosciuta da chi vorrebbe fare il coast to coast dei pionieri che partivano da Chicago per andare a San Francisco.
Adesso Pittsburgh. I Pirates di baseball fanno pietà ma il Park sembra carino e quando tornerà il caldo di Marzo andrò a vedere qualche partita. Nella settimana mi metterò a parlare dei miei colleghi e del mio lavoro, argomento mai trattato in profondità e che merita un post a parte.

Buona notte Lele

giovedì 12 aprile 2007

Capitolo XXI: Scusate, inqualificabile



Allora immagino gia i commenti che avete fatto in questo ultimo periodo... ci ha dimenticato tutti !!! Questo non è assolutamente vero. Quello che invece è capitato è il susseguirsi di una serie di lieti eventi uno dopo l'altro. La macchina di mio proprietà lo sapete gia, l'arrivo di Francesca confermato dalla fotografia scattata a Chicago davanti al mitico stadio dei CUBS l'avete sub-odorato da qualche commento, le vacanze di Pasqua sono qualcosa che mi pare si festeggi più profusamente in Italia ma anche in America ... i colleghi che chiedono di andare a cena con la Torello per capire se esiste davvero ... diciamo in pratica che le giornate sono soltanto di 24 ore e non sono riuscito a mettere su penna elettronica tutti i miei pensieri rivolti a voi.
Quindi drovete pazientare ed attendere ancora qualche giorno quando arriveranno i resoconti incrociati su Chicago sia miei che della Torello !!! intanto beccattevi la prova che di essere in due in casa e di un pezzo di " prato " famosissimo ....

Vi saluto tutti , chi in giro per il mondo come il GFS, chi a Venezia per una nuova vita, chi a Roma chi a Legnano e chi nella bellissima Torino .

Lele e Fra