mercoledì 31 gennaio 2007

Estemporaneo: Polly e i sette cugini

In pochi la capiranno, gli unici.

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martedì 30 gennaio 2007

Capitolo XI: un pò di critiche ....iniziamo

Allora cari miei, partiamo con due premesse: la prima è che ho ricevuto oggi il SSN, social security number, è quindi ormai sono stato schedato dallo Stato Americano come esistente in questa nazione. La seconda è che fa un freddo cane: in casa e ufficio va ancora bene ma attualmente fuori (ore 19.10) ci sono -9 con folate di vento e neve. In pratica non nevica secco perchè fa troppo freddo....da battere davvero i denti.

Dopo queste due premesse personali è giunta l'ora di fare qualche bella critica a questo sistema americano, critiche sulla vita spiccia di tutti i giorni.Via

Ho visto tantissimi, tantissimi anziani lavorare con mansioni da sguattero di bottega: per anziani intendo 70-75 anni e oltre e come mansioni intendo riempire i sacchetti della spesa al supermercato, scopare per terra nei ristoranti, aprire la porta nei negozi. Molti dicono che lo fanno per fare vita sociale ma i più sinceri ammettono che lo fanno perchè non hanno una pensione, non se la sono costruita anni anni fa, poi il sistema (adesso privato) è cambiato e sono rimasti fregati. Allibito.

Ci sono una miriade di bar, caffè, sale da the per giovani stile Starbucks per chi conosce il genere:tutto sembrerebbo atto a far incontrare le persone, far conoscere, parlare. Invece sono tutti da soli con il loro portatile, laptop (quasi tutti mac) che scrivono mail, che lavorano con le cuffie e la musica che li isola. Controsenso.

Gli immigrati ormai stabilitisi qui da anni hanno tutti, ma proprio tutti (indagine ormai statistica) due anime: patiti persi del paese che li ospita e permette loro finalmente di avere soddisfazioni ma poi lo criticano aspramente e malignamente per il sistema sociale, per il sistema scolastico, per le tasse, per la pensione.....schizzofrenici.

Siamo assillati dalle offerte speciali: 3X2, 4X4 , 6X4=24, prendi una pizza ottieni uno sconto in lavanderia, fai la spesa da me e ti regalo mezzo gallone di benzina...in pratica si potrebbe rimanere ricchi ma ci si deve basare il proprio lavoro, tempo e giornate.

Penso che come inizio di critiche e spunto di riflessione siano sufficienti...un po di catto-comunismo ci stava dopo queste settimane.
Quello che spiace è che anche in Italia ci stiamo avvicinando a grandi falcate.....meditate gente meditate.

See you....

sabato 27 gennaio 2007

Capitolo X: Reno

Stare a Reno per tre giorni è qualcosa di incredibile, ma vivere tre giorni in un hotel-città-casinò per un workshop penso sia qualcosa di ancora più incredibile.

Allora il workshop è andato bene: la gente che lavora per le miniere, dalle agenzie governative come la mia, ai proprietari delle miniere, alle aziende che ci gravitano attorno è tutta gente molto alla mano, pochissimo costruita e quindi mi sono trovato bene ed ho conosciuto un sacco di persone.

Ma l’esperienza dell’hotel Circus Circus di Reno, Nevada, è stata qualcosa di unico: in pratica potresti stare chiuso qui dentro per settimane intere senza avere la necessità di uscire, vivendo in tre hotel Circus Circus Silver Legacy e El Dorado uniti da il Paese dei Balocchi. Ci sono ristoranti di tutti i tipi, italiani, giapponesi, tailandesi, americani, negozi di souvenir, sale riunioni, sale congressi, sale fitness, gelaterie, Luna Park ma soprattutto Casinò dappertutto: praticamente ci sono slot machine gia all’aeroporto e poi dappertutto per la città.

Ma non ci sono solo slot machine: ci sono tavoli per il black jack, per i dadi, per la roulette, per il poker, per il black jack giapponese e poi il KENO. Il Keno è una specie di tombola in cui tu compri i numeri e poi speri che qualche combinazione esca: ovviamente se ti annoi di stare nella sala aspettando la fine della partita/e puoi seguire la tua sorte comodamente seduto nella tua stanza e accendere la televisione sul canale giusto.

Le camere: enormi, due letti matrimoniali per una doppia, con televisione, playstation ma senza prese per la corrente (a chi serve …stanno tutti nelle sale giochi) e con il check-out fissato fino alle 6.00 pm per permettere ai giocatori di notte fonda di riposarsi prima della partenza.

Oltre a questo la città nel pieno del deserto del Nevada e vicina a Sierra Nevada, sede di un Olimpiade Invernale un po di anni fa, offre veramente poco, sempre che non vi venga in mente di sposarvi: esistono le cappelle come negozi piene di vestiti da sposi, di fotografi e di sale di matrimonio dove in mezzora vi legate per la vita…..unbelieveble.

In giro si vedono cowboys con cappelloni, stivaloni e baffoni, si trovano coppie distrutte per aver perso migliaia di dollari e si trovano ricconi sfondati e anzianotti accompagnati da ventenni…..come da copione.

Ma se non giochi, non ti sposi ….vi assicuro che un giorno è sufficiente per stare in questo Paese dei Balocchi per Pinocchio moderni.

Domani per fortuna torno nella mia Pittsburgh

Lele

mercoledì 17 gennaio 2007

Capitolo IX: la mia bolgia


Come qualcuno ha potuto gia immaginare dal titolo, questo post è esclusivamente riservato alla mia umile e modesta camera.
Non voglio togliere altro tempo al vostro prezioso lavoro e perciò faccio sì che le immagini parlino per me (anche perchè ci ho messo un poco....5 minuti).
See you soon.

Lele

P.S. come compitino per i vostri momenti buchi vi invito a cercare un paese di nome
Reno....poi saprete

lunedì 15 gennaio 2007

Capitolo VIII: piccoli problemi pratici


Vi vorrei rendere partecipi di un piccolo problema che mi si è presentato oggi, emblematico della civiltà USA.
(Premessa) Qui è tutto all'insegna della multipla scelta, delle mille possibilità: 10 tipi di salsa per il vostro hamburger, quale contorno vuoi, quale cottura per il contorno.Quale assicurazione vuoi per la macchina in noleggio...
Ma è la nazione dove le cose più ovvie non si trovano.
Ero in giro in una zona chiamata Strip: supermercati non così convenzionali, negozi frutta verdura etc. Entro in un negozio di cucina per prendere una pentola per la pasta e il colapasta: non vi dico quante pentole, costose e non, aggeggi di cui non so neanche la funzione, e non la voglio sapere, fili per tagliare la polenta elettrici etc.
Vado alla ricerca di un set di posate per smettere di usare quelle egiziane: porca juve se ne trovo uno.
Chiedo alla commessa la quale senza battere ciglio mi dice che non è possibile (pensabile) trovare articoli del genere nel loro negozio sofisticato (aggiungo io).
Ed allora ecco cosa ho preso (documentato da una delle prime foto della mia nuova macchinetta KODAK Z650)

1) Forchetta di legno che mi fa un po' effetto
2) Cucchiaio di plastica neanche fossimo in spiaggia
3) Cucchiaino probabilmente fregato ad un set trovato in Italia
4) Coltello simil shogun

E sono uscito a testa alta dal negozio.

Buona settimana

Lele

domenica 14 gennaio 2007

Capitolo VII: I have a dream

Così iniziava il suo discordo più famoso il reverendo Martin Luther King Jr in front a Lincoln Memorial nell'anno 1963 e durante la Marcia a Washington per il lavoro e la libertà.

Ok facciamo una premessa: sto iniziando un post sociale, da catto-comunista per intenderci. Lo dico solo perchè poi ... Vi avevo avvertito.

Perchè parlarvi oggi di questo reverendo che diversamente di Don Abbondio aveva paura di ben poco ? Beh perchè il terzo lunedì di Gennaio ogni anno qui in America corre la ricorrenza della sua nascita e molti uffici statali e governativi, tra cui il mio, si fermano per un giorno.
Sicuramente non sono io in grado di fare una dissertazione su questo uomo (di cui però cantiamo Pride degli U2 sempre) e per questo vi mando a wikipedia
http://en.wikipedia.org/wiki/Martin_luther_king

Il personaggio è Premio Nobel per la pace, il più giovane, antiviolento si è battuto per l'uguaglianza tra le razze, per la giustizia.
Osteggiato dall' FBI, non amato inizialmente da JFK, ma come JFK assassinato in modo misterios è stato un personaggio controverso, passionale, vivo.

I have a dream: non si può tradurre con "Ho sognato" è qualcosa di più forte...personale. A voi sentirlo per il nostro tempo

sabato 13 gennaio 2007

capitolo VI: una ricetta in cucina USA

What appen if you don't have the "sale grosso" porca vacca ?!??!?!

Allora ecco come si fa senza sale grosso a fare i celentani ( cioè i trucioli di pasta Barilla):
1)Provi a mettere il sale fine nell'acqua della pasta senza alcuno risultato.
2) Prepari una terrina con sale, pepe, olio e passata di pomodoro e adagi sopra i celentani ben scolati
3) Giri ben bene per amalgamare il tutto
4) Inserisci la terrina in forno micronde per 2 minuti per far sì che il sale entri nella pasta

and that's it

Lele

P.S. lo so lo so ho inserito tre post in mezzora...ma il blog è mio posso farlo

capitolo V: considerazioni generali ?

Sicuramente lo scoglio principale e quello da superare in fretta è la lingua: qui non si parla l'inglese imparato a scuola ma è anche vero che non c'è alcuna professoressa che si incavola se sbagli.....quindi l'importante è capire un minimo il senso della frase e provare a rispondere per essere capiti.

Durante la settimana il mio orecchio è migliorato al quanto e loro mi capiscono subito, bene: ovviamente a lavoro è ancora più difficile dovendo discutere di cose tecniche !!! Per esempio come si dice cacciavite o tenaglia oppure passami quella vite mentre tieni una pezzo pesante da mettere in un impianto….bei casini mie cari

Superato lo scoglio lingua non hai che l'imbarazzo della scelta per trovare cose nuove: orari di lavoro bizzarri (arrivo in ufficio verso le 6.30 esco alle 16 facendo straordinari); tutti i camerieri sono gentilissimi (non solo per la mancia quasi di routine) e le persone in strada ti salutano chiedendoti come stai ....

E' una società multirazziale in modo pazzesco: italiani, polacchi, ebrei, cinesi, ciprioti, egiziani....davvero puoi trovare di tutto senza considerare le seconde e terze generazioni....tutto si ingarbuglia e si mescola in modo stupendo. Tutti hanno una voglia matta di scambiare due chiacchiere, di relazionarsi e questo compresi gli americani: ti chiedono di dove sei e quasi tutti hanno un parente italiano di qualche grado. Ovviamente questa è Pittsburgh, un po’ provincia, non sarà New York, ma a me piace anche di più.

Il cibo riesco a trovarlo discreto (trovi quasi di tutto) , il caffè mi piace nonostante sia una brodaglia ed oggi all'IKEA ho trovato le stesse cose che ci sono in Italia...dello scaffale Billy al piumone alle candele.

E questo è tutto vado a farmi una pasta Barilla per cena.

Lele

P.S. non pensiate che mi piacciano gli Stati così di botto…..sto raccimolando stranezze e assurdità di questo mondo…ma vi tengo un poco sulla corda.

Capitolo IV: il lavoro come va ???

Il primo giorno come immaginavo è stato all’insegna delle pratiche burocratiche: una delle responsabili del personale mi ha tenuto per almeno un oretta per compilare e ricordarmi i documenti ancora in sospeso. Si trattava di cose più serie, come decidere quale piano di assistenza sanitaria sottoscrivere, se sottoscrivere un’assicurazione per la vita e meno serie come il fantomatico foglio con i numeri di telefono da compilare in caso di emergenza tempo.

Adesso posso metterlo nero su bianco: sono venuto a lavorare per i federali, praticamente come Fox Mulder per chi fosse stato appassionato di X-Files.

Tornando alla giornata iniziale sono stato in seguito rimbalzato ad un nuova responsabile sulla sicurezza informatica: ho dovuto seguire un corso di una mezzora al computer durante il quale mi venivano indicati quali comportamenti tenere quando il mio computer (per ora non l’ho ancora) sarà connesso alla rete internet, mamma di tutte le possibili malattie.Alla fine si firma il classico foglio in cui loro si tolgono da tutte le responsabilità per le tue azioni nefande: per la serie...Noi te l'avevamo detto !!

Ulteriore e ultimo passaggio, la responsabile per le pari opportunità: altra mezzora passata ad ascoltare discorsi sull’uguaglianza tra i sessi, le religioni, le etnie, le inclinazioni in cucina.

Al che mi sono chiesto se fossi arrivato nel posto sbagliato…pensavo di dover lavorare per la qualità dell’aria in miniera: non faccio a tempo di finire il pensiero che mi prendono le impronte digitali di tutte le dita per inviare ad Atlanta, sì sì Atlanta 96, e controllare nel database se non sono un pericoloso terrorista.. (non so se potevo scrivere questa parola, spero).

Per il resto però sono all’insegna della gentilezza e della cortesia: ho gia un ufficio mio enorme con scrivania, armadi a disposizione; i colleghi si presentano tutti appena ti vedono in corridoio, si rendono tutti realmente disponibili per aiutarti anche nelle piccole cose, tutto è ordinatissimo per quanto riguarda cancelleria, fotocopiatrici, fax, elmetti, inbragature per andare in cava.

La prossima settimana avrò anche un incontro con il grande capo della baracca (non George doubleW ): il responsabile di questo centro di ricerca che desidera salutare me e un altro neofita e introdurci nel centro in modo ufficiale…praticamente un tappeto rosso.


Vi starete chiedendo quando metterò foto....beh appena compro la macchinetta. Promesso, Senno cosa ho messo su il blog a fare ???

Un bacione a tutti

Lele

martedì 9 gennaio 2007

capitolo III: primi giorni lavorativi

Che dire cari miei, sono cotto e sono solo le 21.22 ora locale. Sono decisamente cotto dopo due giorni di lavoro (e nessuno dei compagnetti del Poli deve malignare che prima non facessi nulla).
Penso che questa spossatezza sia da attribuire ad un unico fattore (frase piena di termici forbiti...cacchio sto migliorando): la sveglia alle 5.30. Qui si fa così, si va a lavorare presto, si torna relativamente presto e poi si crolla come le galline.
Per questo motivo vi tengo sulla corda con le ultime news relative alla burocrazia assillante in ambito lavorativo che spero di inserire durante il weekend tra un bucato e l'acquisto di una macchina fotografica onesta e non usa e getta: senno che foto vi metto della camera ???

See you soon guys

Lele

P.S. unica chicca che inserisco: la responsabile del personale consegnandomi i vari fascicoli relativi all'assunzione ha inserito anche un foglio dell'agenzia per cui lavoro con un numero telefonico speciale da comporre in caso di maltempo per sapere se andare o meno a lavoro.
mitici

venerdì 5 gennaio 2007

capitolo II: primo giorno da immigrato negli USA

Non poteva iniziare diversamente questa avventura da immigrato negli States: sono stato accolto, come tanti italiani nel secolo scorso, dalla mitica statua della Libertà, che accogle all'ingresso di New York (per avere info andate su http://en.wikipedia.org/wiki/Statue_of_Liberty) .
Ovviamente non sono arrivato in nave ma in aereo a Newark ( terzo aereoporto della città): in ogni caso posso ammettere che la statua l'ho vista abbastanza bene anche se da lontano.
Dopo l'ulteriore scalo (totale viaggio 20 ore) eccomi arrivato alle ore 22.00 ora locale (4.00 am ora italiana) a Pittsburgh e al mio nuovo alloggio con il mio coinquilino egiziano preferito, e unico.
L'appartamente è piacevole, spero al più presto di fare qualche foto e inviarvela ma il frigorifero si è rivelato desolantemente vuoto.
Per questo motivo la prima tappa, di sopravivenza, è stato il Giant Eagle: fantomatico supermercato via di mezzo tra un A&O e un Carrefour, aperto 24 su 24, e nel quale regna la varietà; ho visto un uomo di mezza età fermo davanti ad almeno 30 tipi di riso diversi senza sapere come muoversi ed ho cercato di capire io stesso quale latte prendere davanti ad un varietà di senzagrassi-convitaminaDextra-whole(pieno di grassi)-pastorizzatounpoco-pastorizzatodeltutto-aromatizzato-etc-etc-etc.

Sicuramente l'impressione più grande dopo il primo giorno nella mia nuova città è la cordialità innata dei suoi abitanti: in media salutano per strada se li guardi per più di 2 secondi, in questo periodo si sprecano il Good New Year che noi ci siamo dimenticati gia alle ore 0.30 del 1 Gennaio, sorridono e fanno battute sarcastiche: ovviamente non tutte la battute fanno ridere ma almeno ci provano.
Passando a cose più futili vorrei tranquillizzare chi teme un raddoppio del mio peso: la cena è stata a base di insalata pomodori+feta, riso con salsa di pomodoro, clementine.
Ma domani è sabato e la colazione americana non me la toglie nessuno ;)

See you soon

Lele

P.S. il post deve essere pubblicato così anche se poteva uscire meglio: è testimonianza del effetto fuso orario... sono soltanto le 21.13 ora Pittsburghiana e mi sento uno straccio.