domenica 28 febbraio 2010

Capitolo CXXXXIV: Come e' difficile la vita per un Dell user

Il computer con il quale scrivo i vari post e' un Dell Inspiron con meno di un anno di eta'. Ancora bello in garanzia. A gennaio una sera provo ad accenderlo e niente, partito, muto, nero, fermo. Chiamo l'assistenza clienti al telefono (non esistono mica piu' i negozi - ma scherzi) e seguendo la procedura del tecnico vengo a sapere che l'hardisk e' andato. I dati sono recuperabili ma lui non tirera' piu' la carretta. Poco male ho la garanzia. Ed in effetti il nuovo hardisk arriva per posta in meno di una settimana. Tolgo 4 viti e installo. Bello, penso.
Ed invece dopo averlo acceso noto che la nuova configurazione e' piu' nuda di una villeggiante di Minorca d'estate. Niente antivirus, niente di niente escluso il mitico Vista: molto diverso da quando mi era stato venduto il pc (anche quello arrivato per posta). Installo il tutto e parto.
Con il cavolo, perche' non riesco a collegarmi alla mia rete wireless di casa. Controllo per giorni ma niente, mancano delle password. Posso collegarmi con il cavo ma non wireless. Badate bene che prima tutto funzionava a meraviglia.
Chiamo Verizon, il padrone della rete, e rimango al telefono (con l'India probabilmente) per un'ora: provano di tutto, proviamo di tutto. Alla fine dicono che non e' colpa loro. Ma di Dell.
Chiamo Dell e seguendo le istruzioni mi dirigo, telefonicamente parlando, al dipartimento connessione wireless: mi rispondono e riindirizzano in sequenza i tecnici dei dipartimenti hardware, software, computer fissi. Alla fine un tecnico, notando la mia leggera incazzatura, mi da retta e spende buoni 40 minuti tentando ogni cosa. Si azzarda a gettare la carta

...E' colpa di Windows...
dovrebbe chiamare Microsoft...

ma capisce che non attacca con me. Alla fine si riesce a capire che e' un concorso di colpa di Dell e Verizon.
Sfinito, ma vittorioso vi posso scrivere seduto sul divano.

Che sogno il Mac.

mercoledì 24 febbraio 2010

Capitolo CXXXXIII:Be American, buy american


Questo post e' solo leggermente politico, sicuramente non partitico ma molto cultura americana. Quando una societa' o una nazione e' in crisi economica, il protezionismo verso i propri prodotti e' la prima cosa cha scatta. E gli Stati Uniti sono ancora del tutto immersi in una crisi economica mica da ridere: tasso di disoccupazione sopra il 10%, gente che non riesce a pagare i mutui per la casa, e problemi vari.
Come dicevo, il protezionismo verso i beni prodotti dalla nazione e' un fenomeno vecchio come il commercio: mai decantato dai politici ma molto spesso incarnato dal popolo. Dobbiamo tirarci su, quindi compriamo prodotti delle aziende americane. Non lo condivido troppo, ma posso capirlo.

E poi diciamocela tutta, gli americani, e per americani intendo quelli che vivono negli stati interni e non sulle coste (concetto dell'uovo che prima o poi sviluppero') sono sempre stati protezionisti a modo loro: i nostri prodotti sono migliori, quindi export a manetta e niente import.

Il fatto e' che il protezionismo adesso si fa un po piu' difficile. Prendete la Toyota: e' nell'occhio del ciclone per problemi legati ad accelleratori delle loro macchine che rimangono bloccati e freni traballini. Ci sono stati milioni di macchine richiamate alla officine per le necessarie modifiche.
Ovviamente il gigante giapponese sta accusando il colpo e i giornalisti americani, da pugili, assestano colpi a piu' non posso......stupidamente. Dico stupidamente perche' Toyota ha qualcosa come 200.000 dipendenti negli Stati Uniti, stabilimenti che si avvalgono di componentistica fornita da altre ditte presenti sul suolo americano (altri dipendenti). In altre parole...Toyota e' si' un gigante giapponese ma anche un prodotto americano e crea parecchio lavoro americano.

Con questo non voglio dire che Toyota non debba prendere provvedimenti sulla sicurezza della sua macchina (la foto e' del presidente di Toyota durante una seduta della House in Washington DC ieri) o che vengano fatte le giuste verifiche....dico solo che minare la presenza di Toyota nel mercato americano, favorendo come fatto notare da NPR le vendite di Ford ed altre, non e' una strategia che aiutera' questo paese.
E che in qualche modo ci crediamo ancora al Yes We Can.
Speruma

lunedì 8 febbraio 2010

Capitolo CXXXXII: Certo che nel '93


Tutto vero, dovrei scrivervi la ricetta di una delle zuppe preparate. Oppure del casino della Toyota in America (ma penso se ne sia parlato anche in Italia) che fortunatamente ha per ora lasciato fuori la mia Prius.
Ma non faro' nulla di tutto cio'. La notizia di questi giorni e' la nevicata del decennio, se non del ventennio a Pittsburgh.
Ma cominciamo dal principio e cioe' lo scorso Giovedi'. Allarmismo, sta arrivando, correte ai supermercati, barricatevi in casa, sarà tremendo anche se a Washington sarà peggio. Prevedevano 8" di neve, circa 20 cm....neanche tanto poi. Ma ovviamente la corsa ai supermercati c'è stata ...proprio come si vede nei telegiornali italiani....tutto vero.
Venerdì sera doveva iniziare all'imbrunire e così ha fatto. Neve pesante, bagnata ma non marcia, intensa con vento annesso. In due ore le strade erano gia impraticabili ma io pensavo "smette smette hanno detto soltanto 20 cm". Andiamo a dormire che sta ancora nevicando e ci svegliamo al Polo Nord: ne sono caduti almeno 50/60 cm in meno di 24 ore. Si sono poi sbagliati di poco.
Vi lascio immaginare la strada, le macchine completamente coperte, i bimbi che giocano a palle di neve, i grandi che spalano dal vialetto a più non posso...notizie di gente senza luce ....
E così è stata Domenica a piedi, sarebbe stato meglio con le ciaspole o gli sci da fondo (come hanno fatto in tanti). E chi ha liberato la macchina, come il sottoscritto, ed è partito per un giro perlustrativo, non come il sottoscritto, ha messo immediatamente sedie per tenersi il posto. Sai mi sono fatto un culo....mica vuoi parcheggiare al posto mio ora.
In ogni caso la vera discussione che serpeggia tra quelli che si incontrano è una sola: peggio questa nevicata o quella storica del '93 ....e giù a paragonare intensità, durata, disagio, compattezza della neve....per ore.
Parole vuote, perchè qui prevedono neve abbondante di nuovo per Mercoledì e Giovedì. Ma noi siamo pronti....le difese, ed il frigorifero, devono tenere.

mercoledì 3 febbraio 2010

Capitolo CXXXXI: Tylenol e zuppe

Gennaio si puo' riassumere con due parole: tanto Tylenol e zuppe.
Il tylenol e' un antipiretico e bene o male ce lo siamo presi tutti e tre piu volte in un mese: chi prima, chi dopo, chi e' stato unto, chi ha fatto l'untore......e' stato un mese duro. Dicono che sia l'effetto dell'asilo d'inverno, un vero incubo. Il fatto di avere tanto freddo (abbiamo toccato i -20) e una discreta quantita' di neve non ha aiutato. Appena uno e' in convalescenza ecco che fuori non ci sono proprio le condizioni per una passeggiata tranquilla. Per carita' mi piace l'inverno, ma quest'anno quello che porta con se non e' il massimo. Passera'.
La novita' di queste settimane sono invece le zuppe. Abbiamo deciso, dopo vari ragionamenti, di lanciare una proposta ad una dozzina di amici: una serata alla settimana trovarsi per una zuppa. Noi mettiamo la zuppa, il pane e la casa e loro, sempre se sono liberi, vengono con "doni" da dividere tutti insieme. Orari rigidi, essendo in mezzo alla settimana, dalle 7 alle 10. Alle dieci tutti a casa e noi in una ventina di minuti abbiamo la casa a posto.
Questa sera, per esempio, abbiamo mangiato zuppa di lenticchie con buon vino rosso e poi Fra si e' dilettata a preparare un poco di zabaione. Buono.
E' un modo per stare insieme, per passare l'inverno freddo e buio .... per buone chiacchiere. Speriamo di riuscire a continuare la tradizione almeno per un altro mesetto .... poi sara' gia tempo di grigliate qui in America !!!
Ciao

P.S. Un saluto speciale al nuovo nato Luca e a suoi genitori Ale e Silvia. un abbraccio a loro e in bocca al lupo.