lunedì 11 maggio 2009

Capitolo CXXV: Il senso di generosità degli americani.

Cari tutti, quante cose stanno capitando in questo periodo e per un motivo o per un altro attendo ancora a raccontarvele qui sul blog. Non che non voglia rendervi partecipi ma ogni cosa al momento giusto. Molti di voi sanno già ...tutti gli altri vedrete che saprete a tempo debito. Non dubitate !!
Oggi vi voglio parlare di questo animale chiamato americano. Sicuramente ce ne sono di diverse razze e ogni generalizzazione è sicuramente approssimativa. Devo però dire che dopo ormai parecchi mesi posso ammettere che l'americano di buon cuore esiste, e non è una razza in via di estinzione. Di buon cuore non significa buonista, ma semplice e generoso o semplicamente generoso. Sicuramente tra le leve giovani questo esemplare è meno presente ma non è ancora estinto. Due esempi per tutti.
Durante un incontro Toastmaster, che seguo ormai con cadenza regolare, una collega si esibisce in una presentazione con l'obiettivo di esercitare la sua capacità di sintesi (uno degli obiettivi del club): lei parla per 10 minuti contati di come si prepara una scatola per una persona cara lontana da noi, magari in un altra città, o in un altro stato, o in un altro continente. Il suo discorso era incentrato sulla sua perseverante attività di mandare regali ai militari al fronte, militari che lei nemmeno conosce ma che hanno bisogno dell'aiuto di altri connazionali. Il suo concetto era: la patria fornisce ai militare di che sopravvivere, i connazionali dovrebbero aiutarli a vivere con qualche piacere. E quindi giù con nutella, caramelle, libri, film in CD...etc. Gesto gratuito dettato dalla generosità e dal senso di patria.
Il secondo esempio è il mio collega Larry. Come ho avuto modo di raccontare altrove Larry è burbero, acido, sarcastico....non te ne fa passare mezza, mai. Però se vede che lavori, che ti impegni, ti sbatti ...allora ti getta un cioccolatino mentre passa davanti al tuo ufficio, ti da confidenza ecco. Bene la scorsa settimana Larry mi chiede se fotografo ancora con rullini o sono tornato al digitale. Rispondo di sì senza pensarci. Il giorno successivo mi arriva con una macchina di almeno 35 anni vecchia ma senza un graffio. Mi dice: " era in garage, tienila pure, usala ...". Senza parole.
Sono burberi, stanno sono sulla difensiva, hanno paura del diverso ma quando hanno riconosciuto che sei come loro e di pasta buona...si fanno in quattro per te.
Facile no ?

P.S. Sto arrivando.....per chi leggesse da Torino, ma anche da ovunque nel mondo, un probabile incontro saraà fissato Venerdì prossimo. Sentiamoci !!

4 commenti:

franceti ha detto...

Ciao tesoro, in questo momento sei in volo sull'Atlantico...noi qui ad aspettarti. E in mezzo a tutto il casino di novita' che stanno succedendo, sei pure riuscito ad aggiornare il blog.
Bravo!
Un bacino da Teresina

Paolo ha detto...

Belle le storie di vita vissuta. Fa piacere sentire cose carine ogni tanto. Anche le piccole cose hanno la loro dignità.
Ieri sera hanno dato 'Alla ricerca della felicità' il film di Muccino, poi mi dici cosa ne pensi (sicuramente lo avrete visto).
Chissà quando ci svelerete qualche segreto (o novità) sembra di essere in tempi di guerra fredda, parlate in codice... :-)
Paolo

camu ha detto...

sottoscrivo in pieno, ma ci tengo a precisare che vale solo per gli americani "puri"... gli immigrati (cinesi, indiani, ispanici, italiani) non seguono questa regola, e ne so qualcosa!!! buon viaggio...

nonsisamai ha detto...

qui al sud invece sono molto piu' aprti, ti sembrano subito grandi amici, ma per conquistare l'amicizia vera ci vuole un po'. sulla generosita', dopo due anni qui non ho dubbi. guarda un po' tu cosa mi e' successo a scuola l'altro giorno...
http://nonsisamai-nonsisamai.blogspot.com/2009/05/del-teachers-appreciation-day.html