mercoledì 17 novembre 2010

Scienza e vita pratica


Cari miei, eccomi di nuovo a voi.
Come dicevo nello scorso post il lavoro va bene e mi piace molto. Da un anno a questa parte ho iniziato a concentrarmi maggiormente su aerosol, cioe' tutte quelle particelle che respiriamo e che spesso possono causare problemi alla salute. Piu' nello specifico aerosol in occupational setting, o meglio in ambienti di lavoro. Ed in miniera con silica, polvere di carbone e polveri da motori diesel ...non abbiamo di che annoiarci.
Per quanto il mio lavoro sia molto vicino alla vita dei minatori e sia molto "pratico", a volte mi trovo a dover spiegare cosa sto facendo giorno dopo giorno. La vita di un ricercatore e' un po' come quella di chi vive in convento: ore e ore in ufficio a scrivere o in laboratorio con lunghi esperimenti, grandi attivita' di gruppo ma anche pensate solitarie. Poi, per poter "vendere" i propri dati, l'aspetto statistico e' fondamentale: un esperimento non fa primavera ma troppi esperimenti sfiancano il budget...la statistica in quel caso risulta molto utile.
E proprio facendo statistica su dati raccolti durante uno studio, mi sono incuriosito per il nome di un procedimento statistico: il t-test inventato da tal Student. Non avevo mai capito se il test avesse come denominazione Student (studente) o se fosse ritenuto talmente elementare che anche gli studenti erano in grado di usarlo.
Ed invece la storia che si cela dietro a questa formula statistica e' molto piu' interessante e inaspettata. Irlanda, inizio ventesimo secolo, la Guinness era l'azienda di punta di una intera nazione. Produzione enorme, distribuzione oltreoceano. Mercato enorme per un prodotto che era (ed e' ancora) artigianale. La gestione del luppolo, lieviti e ingredienti e' segretissimo ma tale gestione necessitava analisi attente e aver a che fare con una mole di dati enorme.
Cosa capita ? Un tal Gosset che lavorava come mastro birraio ma che aveva studiato a Oxford matematica e chimica, ti inventa il t-test per studiare tutti i dati. Formula accattivante e veloce per capire come cambiando un parametro nella ricetta della birra si puo' influenzare il prodotto finale. Vorrebbe anche publicare la sua idea di processo statistico ma il suo capo gli dice che per mantenere segreta l'attivita' da "industria" della Guinness, avrebbe dovuto publicare sotto pseudonimo. Cosi' Gossett sceglie Student come pseudonimo.
E tuttoggi milioni di persone usano il suo procedimento e ne beneficiano non solo in laboratorio ma anche al bar per una bella bevuta.
Salute a tutti !!

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