martedì 29 luglio 2008

Capitolo LXXXXII (in realta' XCII): cameo linguistico

Beh come sapete la lingua inglese non e' mai stata il mio cavallo di battaglia a scuola...ma me la sono sempre cavata. Qui e' migliorata decisamente, grazie alla pazienza degli americani, all'ascolto di NPR e alla bassa frequentazione di italiani, da prendere a piccole dosi prima dei pasti.
Ogni giorno cerco di imparare nuovi modi di dire, nuove parole.
5 minuti fa un mio collega rispondendo al classico "Come stai" partito dal mio vicino di ufficio risponde "Swell!!".
A quel punto mi alzo e dico loro " E poi io dovrei imparare la lingua ...con voi e' impossibile"
E qui nasce il cameo
Lui pensava a "Well" ed insieme a "Swill". Mentre il primo sarebbe stato troppo inglesismo "Bene", la seconda significa "Birra di basso costo e solitamente bassa qualita'".
Lui pensava, da buon irlandese che non disdegna di bere ogni tanto, che una birra ci avrebbe allietato la giornata estiva. Ha mischiato il tutto. E sono le 9.29 soltanto.

Vorrei ringraziare Camu per l'ispirazione a pubblicare queste chicche simpatiche. Mica vorrete sentire parlare solo di pannolini in futuro !!!

domenica 20 luglio 2008

Capitolo LXXXXI: Istruzioni per una pupina


La piccola occupante ancora in incognito si sta prendendo spazio: nel letto siamo decisamente in tre e ciò induce all'uso di ventilatore di notte.
Ieri sera (foto documenta) abbiamo fatto il primo bucato pupetta di tutto il suo attuale corredo, che non è di poco conto.
La casa si sta riempiendo di culla, passeggino, bacinella ergonomica per i bagnetti ....si sta prendendo il suo spazio ancor prima di nascere.
Ma è giusto così.
E perciò anche il blog le riserva un post, ovviamente alla sua maniera. Raccontandovi, su richiesta incrociata su un altro blog, di qualche chicca dei corsi prenatali fatti al nostro ospedale: in sequenza breast feeding, parto, baby care (cioè come tenerla in vita).
I corsi sono stati professionali, completi ed interessanti. Ma questo a voi interessa poco ....volete la polpa.
Bene allora concentriamoci sull'ultimo cioè babycare.
Corso di 3 ore filate ed iniziato con il classico.....ora voi conoscete me, adesso voglio conoscere voi, frase dell'insegnante metà Martha Stuart metà Raffaella Carrà.
E così ci facciamo subito conoscere per non aver fatto la baby shower (festa pre natale per ottenere soldi e regali) ma che pensiamo ad una presentazione della bimba in stile più biblico. Poi facciamo presente a tutti che siamo italiani...aaaaaaa....capiscono.
Il corso si snoda tra momenti ilari e drammatici e la nostra insegnante-nurse riesce a tenere, da consumata attrice con 4 dita di trucco, la sua platea in un altalena tra questi due stati....da Oscar. Ci parla di eventi traumatici capitati a bambini lasciati soli per pochissimo in situazioni non 626, poi inscena un ipotetico cambio pannolino con bagnetto ad un bambolotto di 5 giorni con tutti i "biribi....you are such a good boy"....
Si trasforma poi in Giletti per parlarci delle prese elettriche troppo in vista e in una attivista contro il lavoro minorile in Cina per la costruzione di giocattoli oltretutto dannosi ai nostri pargoli....è una trasformista meglio di Brachetti.
La sua esagerazione per eventi che possono capitare in casa e fuori e il tono da "voi non sapete come si tiene un bambino....io sì!!!" toccano in modo irritante sicuramente il mio ego e mi fanno provare compassione per i figli dell'attrice, ed i figli dei figli. Ha invece sicuramente ragione e l'attenzione non viene distolta.
Ci ha fatto piacere notare invece come ha sistematicamente distrutto convinzioni consumistiche americane: cremina, unguenti vari, inutili se non ci sono le piaghette, molto meglio l'acqua per lavare il di dietro; Vestitini devono essere comodi e pratici per evitare di togliere tutto durante il cambio notturno di pannolino.
Evitare di comprare di tutto subito che tanto dopo due mesi alla pupa non va più nulla.....e via dicendo.
Giocattoli e sovrastimolazioni degni di Einstein sono esagerati e si arriva a bimbi stressati gia al tempo dell'asilo.

Siamo pronti.....

vi faremo sapere !!!

Lele

P.S. ho risposto ai vostri commenti nel post precedente. Sono un poco lento in sti giorni ....speriamo non peggiori con la pupa.
P.P.S. e se ci esce un pupo ?????

sabato 12 luglio 2008

Capitolo LXXXX : La casa a Pittsburgh


Dopo quasi un anno e mezzo che mi trovo qui a Pittsburgh sento che è giunto il tempo di parlarvi della casa, di questo bene imprescindibile anche per questa parte di mondo, ma con caratteristiche un poco diverse.
Qui a Pittsburgh le case si dividono tra appartamenti, townhouse (case di città letteralmente) con dimensioni variabili, villette quasi a schiera stile Simpson fuori città, e tenute vere e proprie. Ovviamente in altre città americane la divisione può essere diversa a seconda della orografia, costo dei terreni, ed altre variabili.
Noi attualmente viviamo in un appartamento, come la maggioranza dei ragazzi stranieri che conosciamo. E' considerata da tutti, soprattutto gli americani, una condizione provvisoria, da studenti quasi: le condizioni di questi vecchi condomini (anche 40 anni ....) sono basse, opere di manutenzione scarse. Noi ci viviamo bene ma come qualcuno saprà, quando abbiamo chiesto al padrone di casa di lavare i vetri che non ci si vedeva nulla.....ci ha risposto "ma sapete, queste case sono vecchie ormai...".
Quando uno vuole lanciarsi può farlo comprando o una villetta o una townhouse in città. Non vi deve sconvolgere questo passaggio immediato.....qui di spazio effettivamente ce ne è sempre tantissimo e la bellezza di un giardinetto davanti a casa con un piccolo balcone, beh in una giornata stupenda come oggi.....la voglia viene.
La differenza tra le due è la forma (la townhouse si avvicina di più a dove vivevano i Robinson nella serie televisiva, per chi se li ricorda), il costo e le caratteristiche. La villetta avrà sicuramente un poco più di prato davanti e dietro ma soprattutto spazio ai lati, mentre non è raro vedere le townhouse con muri laterali comunicanti con i vicini.
Una townhouse può avere dimensioni variegate....da piccola unifamigliare, fino a poter ospitare anche 3 famiglie comodamente (a seconda del numero dei figli ovviamente). Diversamente dalle villette di città, le townhouse possono avere anche 100-150 anni, sono opere di architettura le più.
Se invece il fuori città vi alletta di più, beh allora la classica casetta con giardino, cane, cassetta della posta sulla strada e tagliaerba in estate è quello che fa per voi. Avete presente i Simpson......bene ne più ne meno...con tutto il quartiere costruito apposta uguale. Sono convinto che la casa dei Simpson sia oltretutto un modello classico; cosa intendo ??? Intendo che la casa la scegliete su un catalogo, decidete come volete disposte le camere e poi ve la vengono a costruire nel lotto che comprate.....ovviamente prefabbricata. Se invece la casa che vi piace (perchè l'avete vista da vostro cugino in Maryland) a Pittsburgh non la costruiscono....beh ve la fate portare come illustrato in foto.
Facile no ??????
Ricordatevi però di comprare anche un buon tagliaerba se non volete le lamentele dei vicini per poca cura al vostro yard.

PS. Mi sono dimenticato di parlare delle tenute....beh non ci siamo ancora mai entrati dentro ....ma mi informo in futuro !!!

giovedì 3 luglio 2008