Sicuramente lo scoglio principale e quello da superare in fretta è la lingua: qui non si parla l'inglese imparato a scuola ma è anche vero che non c'è alcuna professoressa che si incavola se sbagli.....quindi l'importante è capire un minimo il senso della frase e provare a rispondere per essere capiti.
Durante la settimana il mio orecchio è migliorato al quanto e loro mi capiscono subito, bene: ovviamente a lavoro è ancora più difficile dovendo discutere di cose tecniche !!! Per esempio come si dice cacciavite o tenaglia oppure passami quella vite mentre tieni una pezzo pesante da mettere in un impianto….bei casini mie cari
Superato lo scoglio lingua non hai che l'imbarazzo della scelta per trovare cose nuove: orari di lavoro bizzarri (arrivo in ufficio verso le 6.30 esco alle 16 facendo straordinari); tutti i camerieri sono gentilissimi (non solo per la mancia quasi di routine) e le persone in strada ti salutano chiedendoti come stai ....
E' una società multirazziale in modo pazzesco: italiani, polacchi, ebrei, cinesi, ciprioti, egiziani....davvero puoi trovare di tutto senza considerare le seconde e terze generazioni....tutto si ingarbuglia e si mescola in modo stupendo. Tutti hanno una voglia matta di scambiare due chiacchiere, di relazionarsi e questo compresi gli americani: ti chiedono di dove sei e quasi tutti hanno un parente italiano di qualche grado. Ovviamente questa è Pittsburgh, un po’ provincia, non sarà New York, ma a me piace anche di più.
Il cibo riesco a trovarlo discreto (trovi quasi di tutto) , il caffè mi piace nonostante sia una brodaglia ed oggi all'IKEA ho trovato le stesse cose che ci sono in Italia...dello scaffale Billy al piumone alle candele.
E questo è tutto vado a farmi una pasta Barilla per cena.
Lele
P.S. non pensiate che mi piacciano gli Stati così di botto…..sto raccimolando stranezze e assurdità di questo mondo…ma vi tengo un poco sulla corda.
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